Libri

Amore per la scrittura

Oltre al linguaggio della danza e della pittura, Simona scopre di avere dentro di sé un'altra modalità per comunicare. La scrittura è sempre stato un amore “silenzioso”, che ha però coltivato da sempre. Come le altre sue passioni, anche la scrittura è cresciuta dentro di se fino trasformarsi da “sogno segreto” a vera e propria realtà.

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LA STRADA NUOVA

Anno 2018

Tutto comincia da un desiderio: essere protagonista vigile e consapevole della propria vita. Ciò che segue è la strada nuova, un cammino in quattro fasi (preparativi, partenza, transito e arrivo) che Simona Atzori, ballerina, pittrice e coach, condivide idealmente con i lettori. “Se vuoi possiamo avviarci insieme” scrive. “Io percorrerò la mia strada e tu, accanto a me, la tua”. Simona ha compiuto un percorso eccezionale per scoprire le sue potenzialità e per accettare i suoi limiti. Nel suo caso, tanto evidenti erano i limiti, quanto unica è stata la sua capacità di affermare la sua forza e la sua grazia. Ogni volta che si esibisce dedica tempo a dialogare con il suo pubblico e il tema intorno a cui si sviluppano le conversazioni è sempre lo stesso: come ci sei riuscita, cosa ti ha guidato? In questo libro Simona risponde, senza la pretesa di insegnare nulla. La strada nuova non contiene formule magiche su come si dovrebbe o come sarebbe giusto vivere, ma la sua storia, le sue esperienze, e soprattutto le lezioni che ha imparato sulla sua pelle e quelle che apprende ogni giorno dalle persone che incontra. È la condivisione del suo personale viaggio verso la consapevolezza che non è possibile arrestare il cambiamento, mentre lo è decidere come affrontarlo. In una restituzione strutturata per aneddoti, consigli ed esercizi, Simona suggerisce che per essere padroni della propria vita non bisogna rivolgere lo sguardo fuori da sé, cercare di studiare affannosamente le circostanze nel tentativo di adattarvisi il meglio possibile. Meglio comportarsi al contrario: guardarsi dentro. Solo così potremo accogliere la nostra natura e imboccare la strada che più ci corrisponde. Solo così riusciremo a liberare l’enorme potere che tutti abbiamo ma che troppo spesso finiamo per soffocare: scegliere consapevolmente di essere felici. La vita è un dono, sostiene Simona. Ci saranno cadute, tempeste, emozioni, sorrisi e lacrime, ma qual è il senso se non si è protagonisti della propria?

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DOPO DI TE

2014

“Mentre mia madre moriva, io piano piano perdevo, insieme a lei, anche le braccia e le mani che mi sostenevano e mi accompagna- vano ovunque.” La morte di un genitore segna per tutti un momento di passaggio e la- scia un senso di vuoto. A maggior ragione nel caso di Simona Atzori, ballerina e pittrice nata senza le braccia. Con Cosa ti manca per essere felice? Simona ha dato emozioni e coraggio a moltissimi lettori, che hanno amato il suo libro e partecipato in massa ai suoi incontri pubblici. “Mamma Tonina” era una grande protagonista di quelle pagine, asse portante e motore di questa vita straordinaria. Dalla sua malattia e dal dolore della sua scomparsa, Simona ha saputo trarre una forza inattesa per andare avanti: “Il mio compito era capire che un altro modo sarebbe stato possibile, e dimostrarglielo”. Simona Atzori racconta con parole profonda- mente toccanti le emozioni del distacco: “Adesso mi manca disperatamente raccontarle le cose. Se non lo faccio, è come se non mi succedessero realmente. Così, le ho scritte. E le ho scritte proprio a lei. Per dirle di come sono passata attraverso il mio dolore, cercando di essere all’altezza del suo esempio”. Dopo di te è la risposta alla preoccupazione radicale dei genitori: “Cosa ne sarà di mio figlio dopo di me? Chi lo proteggerà?”. E la perdita di Simona diventa il simbolo estremo di tutti i lutti, un insegnamento ad affrontare la mancanza, a trovare un equilibrio anche senza le braccia che ci hanno sostenuto.

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COSA TI MANCA PER ESSERE FELICE ?

Anno 2011

Perché ci identifichiamo sempre con quello che non abbiamo, invece di guardare quello che c’è? Spesso i limiti non sono reali, i limiti sono solo negli occhi di chi ci guarda. Dobbiamo fermarci in tempo, prima di diventare quello che gli altri si aspettano che siamo. È nostra responsabilità darci la forma che vogliamo, liberarci di un po’ di scuse e diventare chi vogliamo essere, manipolare la nostra esistenza perché ci assomigli. Non importa se hai le braccia o non le hai, se sei lunghissimo o alto un metro e un tappo, se sei bianco, nero, giallo o verde, se ci vedi o sei cieco o hai gli occhiali spessi così, se sei fragile o una roccia, se sei biondo o hai i capelli viola o il naso storto, se sei immobilizzato a terra o guardi il mondo dalle profondità più inesplorate del cielo. La diversità è ovunque, è l’unica cosa che ci accomuna tutti. Tut- ti siamo diversi, e meno male, altrimenti vivremmo in un mondo di formiche. Non c’è nulla che non possa essere fatto, basta trovare il modo giusto per farlo. Io tengo il microfono con i piedi, altri con le mani, altri ancora lo tengono sull’asta. Sta a noi trovare il modo giusto per noi. Io credo nella legge dell’attrazione: quello che dai ricevi. Se trasmetti amore, attenzione, serenità; se guardi alla vita con uno sguardo costruttivo; se scegli di essere attento agli altri e al loro benessere; se conservi le cose che ami e lasci scivolare via quelle negative, la vita ti sorriderà. Se avessi avuto paura sarei andata all’indietro, in- vece che avanti. Se mi fossi preoccupata mi sarei bloccata, non mi sarei buttata, avrei immaginato foschi scenari e mi sarei ritirata. Invece ho immaginato. Adesso sono felice, smodatamente, spudoratamente felice. Ed è una gioia raccontarla, questa mia felicità.

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